Dorothy Parker, 1964
Henry James, Washington Square, 1880
Beethoven immer wieder
Un certo signor Dembscher doveva restituire a Beethoven cinquanta fiorini e il compositore, eternamente senza soldi, glielo ricordò. “Muss es sein?” sospirò tristemente il signor Dembscher e Beethoven rise forte: “Es muss sein!”, poi annotò subito quelle parole nel suo taccuino e su quel motivo realistico scrisse una piccola composizione per quattro voci: tre cantano “Es muss sein, es muss sein, ja, ja, ja” deve essere, deve essere, sì, sì, sì, e la quarta voce aggiunse: “Heraus mit dem Beutel!”, fuori il borsellino!
L’anno successivo, quello stesso motivo diventò la base del quarto movimento dell’ultimo quartetto op. 135. Beethoven ormai non pensava più al borsellino di Dembscher. Le parole “Es muss sein!” avevano preso una tonalità secondo più solenne, come se a pronunciarle fosse il Destino stesso. Nella lingua di Kant, anche il “buon giorno”, convenientemente pronunciato, può assumere l’aspetto di una tesi metafisica. Il tedesco è una lingua di parole pesanti. “Es muss sein!” non era più uno scherzo, era diventato “der schwer gefasste Entschluss”, la grave risoluzione.
Beethoven aveva quindi trasformato una burlesca ispirazione iniziale in un quartetto serio, uno scherzo in una verità metafisica. E’ una storia interessante sul passaggio dal leggero al pesante (quindi, secondo Parmenide, sul passaggio dal positivo al negativo). Stranamente, questo mutamento non ci sorprende. Ci saremmo invece scandalizzati se Beethoven avesse trasformato la serietà del suo quartetto nello scherzo leggero di un canone a quattro voci sul borsellino di Dembscher. Eppure avrebbe agito proprio nello spirito di Parmenide: avrebbe trasformato il pesante in leggero, quindi il negativo in positivo! All’inizio (come schizzo imperfetto) ci sarebbe stata la grande verità metafisica e alla fine (come opera completa) lo scherzo leggero leggero! Solo che noi non sappiamo più pensare come Parmenide.
Cfr. L’insostenibile leggerezza… p.. 199-200 written by: Malfido time 12:00 | link | commenti
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La trasformazione della musica in rumore
written by: Malfido time 18:16 | link | commenti
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Composizioni musicali
written by: Malfido time 18:21 | link | commenti (2)
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Ho appena ritrovato questa metafora nel mio libro dell’estate:
[…] [L’amore] significava per lui il desiderio di darsi in balìa dell’altro. Chi si dà all’altro come un soldato si dà prigioniero, deve prima consegnare tutte le armi. E così privato di ogni difesa, non può fare a meno di chiedersi quando arriverà il colpo. Posso dunque affermare che per Franz l’amore era una continua attesa di un colpo imminente.
L’insostenibile leggerezza… p. 89
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