martedì 10 gennaio 2012

mercoledì, 11 maggio 2011

COMPORTAMENTI UMANI / ALDO GRASSO

topolinoNon mi ha entusiasmato la prima conferenza del Festival lodigiano dedicato ai Comportamenti Umani, nonostante l'avvio fosse col botto, almeno sulla carta.

Aspettavamo Gianni Riotta, è arrivato Aldo Grasso. Da un docente universitario mi sarei aspettata di più e di meglio, ma, d'altronde, il pubblico non era pagante, e a Lodi, come dal suo microfono qualcuno ha lasciato intendere, fanno buono tutto, e hanno quel vizio tanto provinciale di ringraziare con pacchetti omaggio.

Il tema era il più congeniale al massimo critico televisivo italiano: la rivoluzione delle comunicazioni.

Dovremmo porre un’enfasi ancora maggiore nel dire che la comunicazione sta cambiando?
Attraversiamo cambiamenti, evoluzioni, fastidi giorno dopo giorno.

Mentre la radio, la TV, il telefono, il vecchio LP erano unifunzionali e rappresentavano prolungamenti, protesi, dei nostri organi, ora facciamo uso di apparecchi multifunzione- in primis il PC, e poi, soprattutto, il cellulare, che è telefono, macchina fotografica, videocamera, registratore audio, computer ecc.

Ecco dunque che questi nuovi oggetti della comunicazione diventano un ambito di esperienza vero e proprio, un spazio, che benché virtuale, è il luogo dove svolgiamo funzioni importanti: lavoro, relazioni, tempo libero.
Avendo a disposizione una chat, un forum, una piattaforma interattiva, un social network, è molto più semplice di prima partecipare ad un evento, magari globale, come la beatificazione di un Papa, il matrimonio di un principe o la spedizione punitiva che elimina dalla faccia della terra il suo nemico numero uno, lasciando commenti, condividendo impressioni, o prefigurando un ulteriore collegamento esterno.
Questo fenomeno si chiama Live Blogging: le esperienze, sia individuali che collettive, vengono elaborate, in termini di conoscenza e di processi emotivi, anche attraverso nuovi scenari virtuali.

You Tube è il canale di comunicazione di gran lunga favorito dai ventenni. Esso ha la pecca di presentare materiali preselezionati in base a criteri individuali, e sempre decontestualizzati. Eppure chi s’interessa di questo sito impara  a recuperare cose interessanti, i nostri ragazzi, secondo gli studi, lo sanno fare.

Prima dell’era di Internet, del digitale e delle pay-TV il palinsesto televisivo ha svolto la funzione di un orologio sociale, alimentando, ad esempio, il rito della cena in famiglia durante il telegiornale delle 8.
Che cosa comporta l’avvento della TV generalista, rappresentata, in meglio e in peggio, dai talk show e dai reality? Che più o meno chiunque possa ambire ad essere protagonista, a trovare una vetrina dove esibire le proprie qualità o uno spazio di ascolto. Chiaramente la tv dei casi umani, la tv del dolore e delle disgrazie, è in alta percentuale cinica, ma sfrutta una grammatica, e un’estetica indifendibile, che va incontro ad un certo tipo di pubblico.

La TV generalista dei talk show inoltre costa molto poco rispetto ad una fiction di due puntate, mentre la Pay TV offre una qualità che il resto del palinsesto non conosce: basti pensare alle serie americane che, secondo Grasso, nulla hanno da invidiare al cinema, al teatro e alla narrativa.

Non esiste più la televisione come rito collettivo, coi benefici degli strumenti di registrazione, con la programmazione che ripropone gli stessi contenuti più volte nel corso dei giorni, ma poi capita comunque che i fan di una serie  si trovino a discuterne, magari su una piazza virtuale.

Nell’epoca dei canali tipo BBC-News e dei siti di informazione aggiornati in tempo reale il giornale cartaceo che esce ogni 24 ore sembra un oggetto ottocentesco. Strumenti come questi, assai diffusi, offrono infiniti canali di informazione. Se a queste risorse si aggiungono i siti di tutti i tipi che offrono informazione, si arriva addirittura alla perdita del punto di vista.

La selezione del punto di vista è indispensabile per conoscere un fatto. Per questa ragione si sa che ad esempio scegliendo un giornale si adotta un’angolazione che ognuno ritiene di poter fare propria. Ogni giornale mette in ordine le notizie secondo determinati criteri di analisi e chi sceglie quel giornale lo fa perché condivide e appoggia quel punto di vista.
Questa precisa dinamica non fa parte della realtà virtuale, a meno che non si stia parlando semplicemente del prolungamento web del giornale cartaceo. Infatti si è arrivati a dire che l’informazione è inquinata per eccesso d’informazione: data smog significa che troppi dati impediscono la lettura degli avvenimenti.

La modalità di conoscenza è cambiata anche per un altro verso.

La scuola e la famiglia ad esempio strutturano una trasmissione verticale del sapere: chi sa lo trasmette attraverso l’oralità o attraverso testi scritti a chi vuole conoscere. Anche i giornali e la TV rispondono a quest’ottica. Persino la biblioteca è un sapere verticale, perché qualcuno ha selezionato il catalogo a disposizione degli utenti.


Coi nuovi mezzi la trasmissione del sapere è orizzontale, priva di gerarchia: per una volta in cui qualcuno voglia consigliare un contenuto, ne esistono milioni in cui questa scelta non è orientata, se non da un generico passaparola.

Nell’era virtuale le testi di laurea sono, sempre di più, un copia-incolla. Il copia-incolla è un esempio di trasmissione orizzontale.
Viviamo dunque in una grande fase di transizione dei mezzi e dei modi della comunicazione, dove lo sforzo maggiore è quello di comprendere: tutti siamo in dubbio, in difficoltà.

Diverse opinioni circolano ad esempio sul concetto di servizio pubblico: esiste ancora il giornalismo d’inchiesta? Chi lo fa? I programmi che vanno alla ricerca di cose pruriginose, non senza, a volte, di facili moralismi fanno informazione? Vanno a cercare i fatti? Fin dove vuole e fin dove può arrivare questo sistema?

Perché i telegiornali sono scadentissimi e scandalosamente inefficienti? Perché quelli italiani sono gli unici al mondo che dedicano così tanto spazio alla politica?
Resta vivo il principio che il giornalista sia quella persona che si prenda la testimonianza di testimoniare sui fatti?
Grasso cita una condizione dell’informazione come un’etica abbassata di grado, dove le elezioni politiche sembrano il casting del grande fratello (scrivo minuscolo perché Orwell non c’entra).

Come si torna ad un’azione di responsabilità? Scegliendo di informarsi in maniera approfondita. Grasso consiglia ad ognuno di noi di ripartire dalla propria biblioteca, o di rifarsene una, di tornare alla dimensione dell’oralità, delle testimonianze dirette, che hanno un valore maggiore di un’agenzia.

Mentre attendiamo che la TV smetta di essere il bottino di guerra delle elezioni e mentre attendiamo che Internet abbia un setaccio. 
 
domenica, 01 maggio 2011

Primo Maggio

roserosse
Mi ritengo fortunata perchè amo il mio lavoro. Svolgo per mestiere una delle attività che mi vengono spontanee e naturali, sulla quale accetto volentieri di misurami e di essere valutata. Attraverso la mia occupazione trapelano il mio spirito di partecipazione, la mia disponibilità alla fatica, il mio sentimento delle cose. Sento molto mia la mansione d’insegnante, la funzione cui insegnare corrisponde. Inoltre questo esercizio si contrappone per me alla fiacca, all’inerzia, alla pigrizia, dunque l’ozio che mi godo quando smetto ha il suo significato, pieno, oraziano, di quieto ritiro.
La Costituzione Italiana comincia dicendo che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Tre Articoli più avanti specifica che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Il lavoro è lo strumento più efficace per misurare e realizzare gli ideali che riuniamo sotto il concetto di democrazia: la serietà, il senso di responsabilità, l’equità, la partecipazione, la solidarietà.
Non solo: esercitare un lavoro, quando possibile, dimostra che la sicurezza materiale è la componente fondamentale per la realizzazione degli ideali umani, e delle umani speranze, sia di etica pura che di etica pratica.

Per questo ostacolare l’accesso di chiunque al lavoro è ledere la sua dignità. 
 

Montagna: prendere e lasciare

Quest’anno ci dobbiamo occupare di montagna. In attesa d’incontrare di persona Mauro Corona, ho letto che a Trento Erri De Luca ha parlato della fuga dalla montagna (e non della montagna come fuga): “Bisogna capire quando è necessario fare un passo indietro, quando devi ritirarti. I motivi sono tanti. Quando la affronti, devi mettere in conto che, con la stessa energia, con la stessa convinzione la devi lasciare, se necessario. E’ difficile farlo. Ma è indispensabile”.

E’ dunque un’arte anche la fuga?
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Risponde: “E’ un’arte la conquista, sapere di essere un intruso e capire come farsi accogliere, come è un’arte la rinuncia”.

Infine, un interessante passaggio sul rapporto tra la montagna e il corpo dell’uomo: “La scrittura è il modo con cui mi sono fatto compagnia nella vita. La montagna è stata la scoperta del modo migliore, per me, di sentire il mio fisico, la migliore pratica per il mio corpo. Per capirci, ho scoperto che il mio fisico la predilige al mare, a una partita di pallone, alla vita di città. E ho seguito d’istinto questo richiamo. Il corpo prende il sopravvento sulla testa, l’arrampicata è il regime democratico del corpo. Semmai, la scrittura e la scalata sono entrambe “attività festive”…”

QN, ven 29 aprile 2011 
 
written by: Malfido time 21:41 | link | commenti
sections: 01-nomi, 02-cose, 14- letteratura arte opinioni
mercoledì, 27 aprile 2011
gladiolusUn paio di trasmissioni TV che ho visto nei giorni di Pasqua parlavano, opportunamente, di Vangeli e teologia. C'è un primo aspetto che mi fa arrabbiare, e dunque lo scrivo. Trattando gli scandali del familismo, del baronismo e dei servizi alla persona, pare che qualcuno abbia tuonato, alcuni giorni fa: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", pensando forse che la saggezza del Nazareno avrebbe aleggiato su tutto.
Mi rattrista che nel paese più cattolico del mondo, cioè l'Italia, ci sia un livello di decadenza, di corruzione, malaffare e ipocrisia tale.

"Sepolcri imbiancati" aveva chiamato Gesù coloro che, finite le prediche, avevano poi una morale molto dubbia, o una a-morale, naturalmente.
Quando desiderò difendere Maria Maddalena dalla lapidazione, Gesù si stava battendo per una donna sola contro una legge barbara.

Sapere che ora le parole del Vangelo siano state usate come un'esortazione all'omertà, significando che facciamo schifo tutti, chi più chi meno, che ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio e che quindi a nessuno conviene puntare il dito contro un altro, dimostra il basso grado di civiltà in cui siamo finiti.

L'altra cosa che mi interessa, e su cui devo documentarmi un po', è la proposta di alcuni teologi di incentrare il cattolicesimo sulla gioia di essere al mondo e di avere una coscienza libera e vigile: questo è anche il sentimento che associo ai miei anni di oratorio, agli incontri, ai grest, al coro, a tutte le iniziative.

La teologia del dolore inizia con l'idea che un bambino di pochi mesi debba già espiare il suo peccato, un peccato originale che non c'entra proprio nulla con l'innocenza dei bambini appena nati. Come si fa a guardare un bambino nel giorno del battesimo e a vedere un peccatore?

Sembra ancora il discorso dell'impurità delle donne che hanno partorito un figlio (40 giorni anche qui), che è valsa probabilmente fino alla generazione delle nostre mamme, colpevoli, appunto, nel concepimento, di aver peccato, e per questo escluse da alcune pratiche sociali -legate anche alla cura di sè.

La vita produce già a sufficienza rimorsi, pentimenti ed espiazioni, non è davvero più il caso di fondarci sopra una religione.


Sul perchè mai  
written by: Malfido time 10:36 | link | commenti
sections: 14- letteratura arte opinioni
lunedì, 25 aprile 2011

L'illogica allegria

233C'è una famosa canzone di Giorgio Gaber che ho sempre sperato di poter riportare qui, si chiama "L'illogica allegria". Racconta un fatto semplicissimo: di un uomo che viaggia pressochè da solo in autostrada la mattina presto. Sarà l'ora del giorno, o il fatto di esser solo lungo una strada normalmente densa di traffico, sarà la luce o il fatto di conoscere già ogni dettaglio di ciò che c'è oltre il finestrino, ma egli sente una strana leggerezza, quel sottile bisogno di niente che è il modo perfetto per iniziare la giornata.
Io conosco "L'illogica allegria" da quando vado a scuola in bici, anche se ogni tanto esco un po' in ritardo e mi tocca correre (per quanto possibile).

Ho già parlato mesi fa del rapporto privilegiato che si instaura tra noi e il presente quando copriamo le distanze in bici. Sarà anche lenta la bicicletta, ma, tra tutti i mezzi di cui dispongo, è, inspiegabilmente, l'unica che mi dia la sensazione di guadagnare il tempo. Mettiamoci pure il fatto di entrare di slancio a scuola, accaldata quando ancora tutti hanno freddo, e con le spalle giù, rilassate, quando ai miei colleghi stanno ancora appiccicate alle orecchie, e la sensazione delle gambe sciolte dopo aver dormito come un tronco, o una chiocciola. E' un'illogica allegria...

Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.
A volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino.
Lo so
del mondo e anche del resto
lo so
che tutto va in rovina
ma di mattina
quando la gente dorme
col suo normale malumore
mi può bastare un niente
forse un piccolo bagliore
un'aria già vissuta
un paesaggio o che ne so.
E sto bene
Io sto bene come uno quando sogna
non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna.
Io sto bene
proprio ora, proprio qui
non è mica colpa mia
se mi capita così.
È come un'illogica allegria
di cui non so il motivo
non so che cosa sia.
È come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente
Io sto bene...
Questa illogica allegria
proprio ora, proprio qui.
Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino 
domenica, 24 aprile 2011
pulcino bianco
Buona Pasqua pulcini!

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